Tutto
cambia, lo vediamo ogni giorno, cambiano gli stili di vita, il modo di
comunicare, persino il tempo ha variato il ritmo delle stagioni, solo la politica
è immobile, la ritualità è quella di sempre, decisioni prese nel chiuso delle
stanze, senza consultare i cittadini interessati. Chi è eletto si arroga il
diritto patriarcale di fare il meglio per gli altri, si sente investito, come
il cavaliere di un ordine medioevale, di una missione molto speciale, un voto è
considerato una delega in bianco, e la voce dei cittadini non è neppure presa
in considerazione.
La
democrazia partecipativa richiede altri stili, una continua condivisione e
partecipazione alle scelte, l’eletto è il portavoce temporaneo che rende un
servizio alla comunità, a differenza di chi nella Politica mette radici e da
servizio lo trasforma in mestiere, dannoso. Purtroppo la Politica è invasa da
questi individui, capaci di occupare il potere e trarne guadagno, facendo
credere di agire per il bene comune.
Si
è deciso di chiudere al traffico zone del centro storico, decisione in sé né
giusta o sbagliata, tutte le belle città del mondo hanno una zona pedonalizzata
ma è il metodo che non va bene. Ogni decisione va presa sentendo la voce di
tutti, critiche e suggerimenti compresi.
Che
in città ci sia una segnaletica poco comprensibile, è sotto gli occhi di tutti,
non sono chiari i tempi di accesso, le
modalità e i luoghi dei parcheggi, non è sufficientemente divulgato l’utilizzo dei mezzi pubblici, semplici
informazioni logistiche da dare a chi in città ci lavora, ci vive o ci viene per
ragioni economiche o turistiche.
E
se qualcuno, a ragione, su questi
temi, scrive all’amministrazione e non ottiene risposta, denota quanto siamo
lontani dalla consapevolezza che, nelle democrazie, il cittadino è il vero sovrano e non chi
governa.
Annamaria
Beretta
Titolare
di Rosantico